Contrasto alle specie alloctone

Il siluro

Il siluro (famiglia Siluridi) è autoctono del Centro ed Est Europa e dell’Asia nord-occidentale. A causa dell’azione dell’uomo è diffuso al di fuori del suo areale di origine. Si trova infatti in tutta Europa, Italia compresa, e in altre zone asiatiche. Il siluro vive in ambienti d’acqua dolce di diverso tipo. Si rinviene in fiumi e laghi, in zone di corrente e zone calme, non necessita di acqua di qualità in quanto non è esigente dal punto di vista ambientale.

È un pesce dal corpo allungato, cilindrico anteriormente e appiattito posteriormente. La testa è piatta e di grandi dimensioni, con bocca ampia, occhi piccoli e barbigli sensoriali. La pinna anale è molto allungata. La pelle è grigio-verdastra-biancastra, non ha scaglie ed è ricoperta di muco. È un vorace predatore: si nutre prevalentemente di pesci, gli esemplari di maggiori dimensioni predano anche uccelli acquatici e piccoli mammiferi. I giovani si cibano per lo più di invertebrati. Soprattutto nei momenti di inattività (inverno) numerosi esemplari possono raggrupparsi nelle ceppaie e nei rifugi sommersi. Il periodo riproduttivo è quello primaverile: tra aprile e giugno i maschi scavano un nido sul fondale e difendono le uova dai predatori.

Nelle aree in cui è stato introdotto si è diffuso abbondantemente e ha colonizzato numerosi corsi d’acqua, andando in molti casi a sostituire i predatori locali.

Il siluro è stato introdotto in Italia per la pesca sportiva. Le prime segnalazioni sono avvenute in Adda e risalgono agli anni ’50. La presenza e la riproduzione del siluro nei Laghi Maggiore e di Como è nota da tempo. Nel Lago di Lugano la specie è comparsa di recente con pochi esemplari e non vi sono informazioni circa la riproduzione. Essendo una minaccia per le specie native, ampliare le conoscenze sulla sua distribuzione e riproduzione risulta essenziale per progettarne una corretta gestione.

Descrizione della minaccia

Il siluro in Italia è un pesce alloctono invasivo. Si adatta bene nelle nostre acque, riesce a riprodursi, inoltre raggiunge grandi dimensioni in poco tempo, è attivo prevalentemente di notte (quando i pesci nativi riposano), è un vorace predatore, ha dieta generalista e, superata una certa lunghezza, non ha competitori o predatori. Queste caratteristiche hanno permesso alla specie di sopravvivere, moltiplicarsi e diffondersi abbondantemente nei corsi d’acqua in cui è stato introdotto, rendendo il siluro una minaccia per la conservazione delle specie ittiche autoctone.  Dove è presente il siluro, le specie autoctone tendono a diminuire.

Il siluro è considerata la specie alloctona che più minaccia la sopravvivenza delle specie target nell’area di progetto, per questo motivo tra le attività di Sharesalmo alcune sono dedicate al siluro.

Attività per rimuoverlo

Nei Laghi Maggiore e di Como vengono censite e caratterizzate le aree di frega durante il periodo riproduttivo, mentre nel Lago di Lugano vengono rilevate le aree di frega potenziali e successivamente si verifica l’effettivo utilizzo. Per ogni area individuata viene compilata una scheda in cui si specificano le caratteristiche (es. tipo di substrato, di vegetazione, profondità dell’acqua) e verificata la presenza di esemplari di siluro e di loro nidi. Ad ogni area viene assegnata la classe di idoneità per la frega del siluro. Le classi di idoneità sono: bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta. Le zone con idoneità da media ad alta vengono maggiormente indagate. Al termine del progetto le zone di frega effettivamente utilizzate dal siluro saranno mappate. Le mappe forniranno informazioni sulla specie e permetteranno di meglio organizzare gli sforzi di contrasto alla sua diffusione.

Altra attività che viene svolta con Sharesalmo è il contenimento del siluro nel Lago Maggiore. La pratica viene ripetuta nei vari anni di progetto. L’obiettivo, oltre al contenimento numerico degli individui, è definire le migliori tecniche di contenimento della specie nei laghi. Le informazioni raccolte attraverso le varie azioni sul siluro saranno usate per definire una strategia transfrontaliera di contrasto alla diffusione della specie nei grandi laghi Prealpini e per la redazione di Buone Pratiche di gestione della specie, esportabili in altri progetti e territori.

Risultati

Mappatura e caratterizzazione delle aree di frega

In questi primi anni di progetto nei laghi Maggiore e di Como sono state identificate le aree di riproduzione note, grazie a segnalazioni e informazioni delle autorità locali e dei pescatori, e aree di riproduzione nuove, attraverso l’analisi cartografica. Per il Ceresio l’attività è stata simile: per determinare le aree ci si è basati su segnalazioni di catture di pescatori e sulla cartografia. Le aree individuate sono state visionate da natante, caratterizzate con diversi parametri e ad ognuna è stata assegnata la classe di idoneità corrispondente. Complessivamente sono state eseguite 10 campagne di caratterizzazione. Per ogni lago è stato creato un database contenete le informazioni raccolte e realizzata una mappa in cui sono indicate le zone censite col colore corrispondente alla classe di idoneità di appartenenza. In totale sono state caratterizzate 176 zone, di cui 95 hanno ricevuto idoneità superiore o uguale a “media”. In nessuna zona sono stati osservati siluri e/o nidi. Le aree che hanno ottenuto una classe da “media” ad “alta” sono oggetto di maggiori indagini.

Contenimento

In questi anni nel Lago Maggiore sono state svolte campagne di contenimento. Queste attività hanno permesso di rimuovere tonnellate di siluro dal lago.

Strategia e piani d’azione